Racconti popolari by Pietro Thouar

Racconti popolari by Pietro Thouar

autore:Pietro Thouar [Thouar, Pietro]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Short Stories, Italian, Italian fiction -- 19th century
editore: Librorium Editions
pubblicato: 2023-11-18T23:00:00+00:00


V.

Il paesista rivide la madre che lo aspettava con impazienza, che pianse di vera consolazione nel riabbracciarlo; narrò le sue avventure a lei, alla Clarice, a Nicodemo; fece infiniti elogi della famiglia d’Andrea, e parlò di Nanni come avrebbe fatto del più caro amico, occultando peraltro alla madre il grave pericolo da cui quel giovine e generoso montanaro lo aveva salvato. Ma questi prudenti riguardi sogliono essere poco validi, a fronte delle trepidazioni dell’amor materno. Il narratore immaginoso non seppe poi rattenersi dal descrivere anco la burrasca, il torrente gonfio, i rischi del varco; e benchè parlasse di sè medesimo in barzelletta, pure la gratitudine verso Nanni rinforzò il colorito della pittura. Una madre affettuosa pensa sempre al peggio; e in questo caso la Carolina aveva ragione! Si figurava quello e più di quello che stato fosse, e la sua tenerezza riconoscente per Nanni non la cedeva a quella del suo figliuolo. Immaginatevi poi quanto maggiore sarebbe stata in lei la commozione, se Pippo, che non sapeva nulla della origine di Nanni, avesse potuto dirle ch’egli aveva la grande sventura di non conoscere i genitori! Oh! la Carolina ne sarebbe stata crudelmente afflitta, poichè in segreto piangeva sempre la perdita del primogenito. La poveretta, dopo la morte del marito e il miglioramento del suo stato, aveva fatto, di nascosto al figliuolo, molte ricerche, ma erano state tutte inutili; e infine, perdendo qualunque speranza, erasi rassegnata a contentarsi del suo Pippo, a nascondere per sempre e a tutti quel doloroso segreto, a sopportare il perpetuo e acuto rammarico d’una colpa non sua. E se il figliuolo recuperato avesse potuto immaginare quanta afflizione fosse costata la sua assenza a una madre che, ritrovandosi nuovamente sola, era angustiata ogni istante dalla paura d’averlo a perdere un’altra volta, certo ei non si sarebbe dipartito mai dal suo fianco. Ella dunque ne benedisse mille volte il ritorno, benedisse mille volte quel giovine ignoto che a lei pareva, e non s’ingannava, essere stato il salvatore dell’unico figliuolo che le era rimasto; e tanto andava farneticando con la immaginazione amorosa, che le pareva di vederlo, di conoscerlo da lungo tempo, di ritrovare nel suo sembiante e nel suo affetto qualche conforto all’immenso dolore d’un bene perduto senza speranza di ricuperarlo.

Intanto Pippo aspettava con impazienza la lettera d’Andrea, la quale indugiò molti giorni, e finalmente gli giunse; ma quella lettera conteneva una dolorosa notizia: Nanni poco dopo la sua partenza s’era ammalato d’una febbre biliosa; non aveva fatto conoscere a nessuno il male che si sentiva, lasciandolo inacerbire; e finalmente, non avendo più potuto celarlo, erasi ridotto a curarsi tanto tardi, che il medico disperava della sua salvezza. «Del resto,» diceva Andrea in quella lettera, «state tranquillo sul conto della riconciliazione, perchè questo buono e infelice figliuolo dimenticò presto ogni cosa, e vi mandava a salutare con sincera affezione. Potete figurarvi se siamo tutti addolorati di questa sua malattia e del timore di perderlo, tanto più che se s’avesse a cercare una cagione, dubiterei che fosse questa. Al



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